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Quando in una tesi c'è un plagio?

Puoi essere accusato di plagio se ti appropri di idee o forme espressive altrui presentandole come tue, quindi senza una corretta citazione.

Quando nella tesi è plagio
DEFINIZIONE

Nell’ambito del diritto d’autore, il plagio è definito come l'appropriazione tramite copia totale o parziale della paternità di un'opera dell'ingegno scritta da altri, anche quando siano inserite nella propria opera solo parti di altre senza indicarne la fonte.

QUANDO UNA TESI CONTIENE UN PLAGIO?

Nelle tesi di laurea il plagio può manifestarsi in diverse forme:

  1. copia-incolla del lavoro di un’altra persona, parola per parola, senza una corretta citazione diretta
  2. parafrasi del lavoro di un’altra persona senza la corretta citazione della fonte
  3. una teoria o il pensiero di un’altra persona presentato come proprio, senza indicarne l’autore e la fonte
  4. un lavoro scritto da un collaboratore o da un’altra persona presentato come proprio, anche nel caso in cui l’altra persona sia d’accordo

FACCIAMO CHIAREZZA

Punto 1. Molti studenti, soprattutto se stanno scrivendo una tesi compilativa, pensano sia sufficiente affidarsi a quanto già pubblicato sull’argomento, riportando parola per parola parti di testi altrui senza riportare la fonte originale.
Benchè non sia assolutamente disdicevole riportare nella propria tesi brani tratti da altri autori, per non incorrere nel reato di plagio è necessario che il lettore sia messo in grado di capire con chiarezza quali parti della tesi sono scritti dal laureando e quali sono presi da altri testi, indicando chi ne è l’autore e da quale fonte sono state tratte1.


1. Cass., Sez. III, 12 maggio 2011, n. 18826
«La redazione di una tesi di laurea, asseritamente di natura compilativa ma, in realtà, contenente la mera trasposizione grafica di altro elaborato di diverso autore con alcune correzioni e l'aggiunta di minimi elementi di novità, senza alcun contenuto frutto di personale elaborazione o, comunque, di valutazione critica della fonte utilizzata, configura il reato di cui all'articolo 1 l. 19 aprile 1925, n. 475.»
Fonte: Laura Biarella,Integra reato la tesi di laurea "trasposizione grafica" di altro elaborato, Altalex, aggiornato l'1 febbraio 2012, https://www.altalex.com/integra-reato-la-tesi-di-laurea-trasposizione-grafica-di-altro-elaborato

  •   Ci sono molte forme di plagio: il copia-incolla, la parafrasi senza citazione corretta, l'appropriazione di idee altrui, la mancata citazione dei coautori

Punto 2. Contrariamente a quanto pensano molti studenti, anche una parafrasi di un testo altrui è da considerarsi plagio.
Modificare qualche frase e sostituire qualche parola con dei sinonimi non significa infatti che il testo sia stato rielaborato e, pertanto, costituisce comunque una violazione del diritto d’autore se non è inserita una corretta citazione.

Punto 3. Far passare come propria una teoria, un’idea innovativa o anche un progetto tecnico redatto da un altro autore costituisce una violazione del diritto d’autore.

Punto 4. Far passare come esclusivamente propria una tesi scritta in collaborazione con un altro autore o, peggio, scritta su commissione da altri costituisce plagio.
Nel primo caso, lo studente ha scritto la tesi in collaborazione con un’altra persona che non compare come coautore e fa passare l’elaborato come scritto esclusivamente da lui.
Nel secondo caso, lo studente si avvale di un servizio che redige tesi su commissione.
In questo caso commette reato sia chi presenta come propria la Tesi di Laurea scritta da altri (Art. 1 L. 19 aprile 1925, n. 475), che chi ha scritto la tesi di laurea (Art. 2 L. 19 aprile 1925, n. 475).
Secondo la normativa vigente, anche il solo pubblicizzare la propria attività di redazione di tesi su commissione costituisce reato (Art. 4 L. 19 aprile 1925, n. 475).

Quante citazioni devo inserire perché la mia tesi non sia plagio?

È impossibile dare un numero, perché molto dipende dal tipo di tesi (compilativa, sperimentale), dal livello universitario (triennale, specialistica…) e dalla materia.
Tieni a mente che la tua tesi deve essere ORIGINALE.
Che non significa necessariamente inventarsi idee nuove.
In una tesi compilativa, ad esempio, vuol dire inserire dei commenti personali su un argomento, oppure fare una sintesi di un problema trattato da più autori, o ancora approfondire un singolo aspetto di un tema.
È la differenza tra un mero collage di citazioni e l’utilizzo di queste citazione per creare un nuovo quadro.

Puoi chiedere consiglio al tuo relatore che saprà seguirti al meglio. E se sei in dubbio se inserire o meno una citazione poniti questa domanda: questa idea/questo testo è ben chiaro se è stato scritto da me o da un altro autore?

«Repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche»

Art. 1.
Chiunque in esami o concorsi, prescritti o richiesti da autorità o pubbliche amministrazioni per il conferimento di lauree o di ogni altro grado o titolo scolastico o accademico, per l'abilitazione all'insegnamento ed all'esercizio di una professione, per il rilascio di diplomi o patenti, presenta, come propri, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri, è punito con la reclusione da tre mesi ad un anno.
La pena della reclusione non può essere inferiore a sei mesi qualora l'intento sia conseguito.

Art. 2.
Chiunque esegue o procura dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici, e in genere lavori per gli scopi di cui all'articolo precedente, è punito a norma della prima parte dell'articolo stesso. E' punito a termine del capoverso del detto articolo se l'aspirante consegua l'intento.
In ogni caso la pena è aumentata da un terzo alla metà se concorra il fine di lucro; e se concorra anche l'abitualità, la pena è della reclusione da uno a tre anni.

Art. 3.
Le disposizioni dei precedenti articoli si applicano anche nel caso in cui trattisi del conferimento di pubblici uffici, impieghi, titoli, dignità, qualità od insegne onorifiche, sia o non richiesto l'esame o il concorso.

Art. 4.
Chiunque con qualsiasi mezzo, offre di procurare od eseguire dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici, e, in genere, lavori agli scopi di cui agli articoli 1 e 3 è punito per il semplice fatto dell'offerta, con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire quattrocentomila a due milioni quattrocentomila.
Qualora l'offerta sia fatta a mezzo stampa, ovvero sia fatta in modo abituale, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da lire ottocentomila a quattro milioni ottocentomila. Nella prima ipotesi, il tipografo, se non è concorso nell'illecito, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire centocinquantamila a novecentomila.

Art. 5.
Nei procedimenti relativi ai reati previsti dalla legge, qualora il fatto sia accertato, deve essere dichiarata nella sentenza la esistenza di esso, anche se, per qualsiasi motivo, non si debba procedere o non possa essere pronunciata condanna.
La sentenza di condanna o quella che dichiara che il fatto sussiste, ordina la cancellazione del provvedimento che ne sia derivato. La cancellazione si effettua secondo le norme contenute nei capoversi secondo e seguenti dell'art. 576 del codice di procedura penale, in quanto siano applicabili.
La sentenza di condanna è affissa in tutte le università del regno, quando trattasi di esami universitari.

Per approfondire:
- Modifica dell'articolo 4 della legge 19 aprile 1925, n. 475, in tema di falsa attribuzione di lavori altrui"
- Disegno di legge N. 1897 - Art. 17. "(Modifiche alla legge 19 aprile 1925, n. 475, recante «Repressione della falsa attribuzione di lavori altrui da parte di aspiranti al conferimento di lauree, diplomi, uffici, titoli e dignità pubbliche»)"

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